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La zona di confort: come superarla e vivere felici.

30 maggio 2018


Ah, la zona di confort. 
Quel piccolo angolo in cui ci sentiamo al sicuro, tranquilli, nelle nostre abitudini, nelle nostra quotidianità.
Se dovessi immaginare l'idea di zona di confort, la vedo come una bolla all'interno della quale ci troviamo seduti tranquilli ed...apatici. 
Beh si, perché restare nella zona di confort non permette di stimolarci a nuove esperienze, nuove relazioni, insomma non ci fa vivere. 
Tutto ciò in realtà non ha nulla di confortante ed a lungo andare si traduce in un atteggiamento di sopravvivenza alla vita nella più totale apatia. 
Ognuno di noi, spesso senza rendersene conto, costruisce intorno a se delle zone di confort. Al lavoro, nelle relazioni, nella vita quotidiana. Ci accontentiamo di situazioni superficiali o ormai abitudinarie che non forniscono alcun stimolo, e ci culliamo di queste situazioni che comunque non ci fanno del bene, piuttosto che cercare il cambiamento e la crescita. 
A chi non fa paura l'ignoto? Aprirsi a qualcosa che ancora non conosciamo? Ma è proprio cullandosi all'interno di ciò che è conosciuto e statico che ci spegniamo, giorno dopo giorno. 

La zona di confort, in altre parole, rappresenta proprio quei confini entro cui ci troviamo sufficientemente bene in particolari contesti della vita come: famiglia, salute, relazioni o lavoro. Un luogo comodissimo e sicuro che ci siamo creati basandoci sulle nostre esperienze e convinzioni ed in cui abbiamo raccolto tutte le nostre sicurezze ed abitudini. In questa zona non siamo esposti a rischi, siamo protetti da situazioni che possono causarci dolore o disagio ma soprattutto siamo sicuri di avere il pieno controllo di tutto perché in questo spazio accade esattamente solo ciò che ci aspettiamo.

Ma siamo sicuri che la zona di confort sia il massimo a cui aspiriamo?

Siamo veramente felici all'interno di questa piccola oasi dove tutto è abitudine, sicurezza, senza rischi o aspettative?

Una zona all'interno della quale ogni giorno è uguale a tutti gli altri e non esiste alcun obiettivo?

La risposta è NO. Impariamo ad apprezzare l'ignoto, il brivido di ciò che non conosciamo. Ricordi l'ultima volta in cui ti sei sentito vivo? Eccitato di fronte ad una nuova esperienza, all'idea di non sapere cosa sarebbe successo. Come un bel giro sulle montagne russe in cui all'inizio ti manca il fiato, ma poi ridi e sei euforico in preda ad una bella scarica di endorfine?

Per rendere l'idea. Vivere è questo. 

Sentire le farfalle nello stomaco, sentirti vivo più che mai, con il cuore che accelera e il sorriso sulle tue labbra. Emozioni forti e senso di avventura che nella zona di confort non hanno alcuno spazio.  La zona di confort rappresenta un limite alla felicità. Non ci permette di crescere e di realizzarci, limitando il nostro potenziale. Anche se nel nostro piccolo ed accogliente mondo di sicurezze ci troviamo bene e siamo apparentemente sereni, la sensazione è pur sempre limitata dalle barriere che abbiamo eretto. Fuori dai confini c’è un felicità ancora più grande che vale la pena scoprire.

Un piccolo esercizio può esserci di aiuto per meglio comprendere le nostre zone di confort: prendiamo carta e penna e disegnamo un cerchio all'interno del quale mettiamo tutte le nostre abitudini quotidiane. Possiamo anche disegnare più cerchi, con riferimento ai diversi settori della nostra vita ( lavoro, famiglia, relazioni sociali) scrivendo all'interno tutto ciò che li riguarda e che rappresentano le nostre sicurezze. In altre parole, nello scrivere all'interno di questi cerchi, non dovremo provare alcuna sensazione di ansia o disagio. 

Fatto questo, intorno a questo cerchio che rappresenta la zona di confort, disegnamo un cerchio più grande all'interno del quale scriviamo invece quelle esperienze che ci piacerebbe fare ma che ci mettono a disagio,  ci rendono ansiosi o insicuri o addirittura ci terrorizzano alla sola idea di provarci, fino al punto di bloccarci. 

Ma mano procediamo con dei cerchi via via sempre più ampi nei quali inserire le esperienze che ci piacerebbe fare ma che ci provocano disagio, insicurezze o terrore in modo sempre più forte. 

Senza rendercene conto, questi cerchi rappresenteranno per il futuro un vero e proprio piano di azione al quale fare riferimento, con indicati in chiaro dei veri e propri obiettivi da perseguire. Ogni volta che riusciremo a superare la nostra zona di confort, ne usciremo più forti e con maggiore autostima. 


Se vogliamo migliorarci a livello fisico, emotivo, spirituale e mentale dobbiamo per forza uscire dal recinto in cui ci troviamo perché questo ostacola la nostra evoluzione la nostra crescita ed in natura ogni cosa che smette di crescere,di evolversi prima o poi ristagna e con il tempo muore.

La vita è imprevedibile e piena di sorprese. Accogliamole e facciamone tesoro. 

Irongabry


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