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11esima edizione della Scalata Ndinnammare: un viaggio in salita lungo 19,5km

15 maggio 2017


Giorno 14 maggio si è svolta la 11esima edizione della Scalata Ndinnammare Trofeo Sportado Memorial Michele Scarantino con pendenza media del 6% max del 21% organizzata dalla Podistica Messina. Bella gente e tanto divertimento, con ritrovo e partenza dalla pista di atletica ex GIL  campo di Santamaria di Messina ed arrivo al Santuario di Ndinnammare a 1100m.di altitudine. Un percorso in salita su strada asfaltata fra la vegetazione montana, ombra ed aria pura lungo 19,5km.

La giornata si è rivelata buona dal punto di vista meteorologico: le aspettative erano di una giornata con forte scirocco, quindi tanto umidita e nebbia. Invece...un bel sole ha fatto capolino, con cielo terso ed aria pura. Meglio così. Non fa particolarmente caldo.

Partenza alle ore 9 puntuale. 


Inizia la mia gara.

I primi km vanno via tranquilli, anche se la salita inizia fin da subito. Le gambe sono ancora fresche, ma bisogna andarci cauti, dosare bene le forze e preservarle per quando le salite ora gestibili diverranno dei veri e propri muri.

Questa scalata mi piace molto, aspettavo questo evento con trepidazione! È un buon test, in vista degli impegni futuri.

Man mano che inizia la salita, mi giro intorno con lo sguardo, anche per cercare di gestire la mente ed osservo il paesaggio: piano piano le case lasciano il posto alla vegetazione, agli arbusti, ad un panorama via via meno cittadino e sempre più montano. 

Gli alberi con la loro ombra danno ristoro, ed un leggero venticello di maestrale accarezza ogni tanto il mio volto quasi a volermi dare conforto. 

E passano così i primi dieci km: le pendenze sono gestibili dosando bene le energie ed il fiato,  qualche strappo in salita più pesante, ma anche tratti in falso piano dove è possibile rifiatare e recuperare. Il vantaggio è la gradevolezza del percorso ed il fatto che grand parte del tracciato, eccezione fatta per i primi 4 km circa, è all'ombra degli alberi.

Passato "Don Minicu" ( i cui panini resteranno nella storia) ha inizio il tratto più duro. 

A circa 8 km dal traguardo, infatti, lo scenario cambia e le salite diventano dei veri e propri muri con massimi del 21%.

Caspita! 

Le gambe ed i muscoli mi bruciano parecchio, malgrado i numerosi allenamenti in salita di questi mesi. Corro con lo sguardo rivolto verso il basso cercando di non farmi condizionare mentalmente dalla vista della salita così ripida e vado avanti.

Un po' tutti in questo tratto alterniamo cammino a corsa. Una bella sfida, per il corpo e per la mente! Forse non ho ancora smaltito bene i 27km di salita corsi la settimana scorsa. 

Do un'occhiata al cardiofrequenzimentro: le pulsazioni sono ok, vado avanti, la fatica non esiste mi ripeto.

"Mi sono allenata bene in questi mesi" mi incoraggio. 

Mi guardo intorno, cercando di distrarmi dalla fatica lasciandomi coccolare dalla natura che mi circonda con la consapevolezza che il traguardo è lì a portata di mano. Mancano poco meno di 3km. 

Stringo i denti e vado avanti. Trovo la forza, la fatica scompare. Un breve tratto di falso piano mi permette di rifiatare. Mancano solo 1500m.

E finalmente:  Ecco il traguardo!


N.b. Gli ultimi trenta metri sono in discesa, che dopo 19,5 km di salita spaccano letteralmente le gambe.

2ore e 17 minuti. Migliorato il record dell'anno precedente di cinque minuti. Sono soddisfatta. Poteva andare meglio, lo so, vedremo l'anno prossimo.

Il panorama che si vede dal Santuario è a dir poco spettacolare: lo stretto di Messina da un lato e le isole Eolie dall'altro. Pazzesco! Adesso mi aspetta un degno ristoro. 

 

Tutto sommato, le gambe stanno bene, l'allenamento ha dato i suoi frutti.

" lo stadio è per gli spettatori. Noi runners abbiamo la natura, ed è molto meglio" J. Vaaitanen.

Irongabry 

< L’alibi (im)perfetto E tu, dove corri? >
di IronGabry
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